La Composizione e i Lavaggi
Un tempo i jeans erano quasi sempre realizzati al 100% in cotone, oggi è più frequente trovare composizioni che presentano un 2 o 3% di elastane. Ciò comporta una comodità maggiore, soprattutto nei modelli stretti, tale da denominare questi materiali con il termine inglese: COMFORT.
Lo STRETCH ( elasticizzato puro con 20 o 30% di elastane ) utilizzato esclusivamente per la donna, è oggi raramente proposto.
I Vari Tipi Di Lavaggio:
• ONE WASH 1° lavaggio - il denim viene bagnato in acqua una volta sola, è ancora una stoffa che passa attraverso vasche d’acqua, ancora prima di essere passato al taglio per il confezionamento del pantalone. Il Denim si ridimensiona perdendo lunghezza e larghezza, in tal modo non si modificherà più la taglia del jeans una volta lavato in lavatrice.
Aspetto del prodotto: blu scuro uniforme.
• STONE WASH lavaggio con pietra pomice - il jeans viene lavato con macchine industriali in grossi quantitativi all’interno delle quali viene posta della pietra pomice in sassi. Il movimento rotatorio della macchina crea uno sfregamento fra pietre e tessuto tale da scolorirlo e da fargli attribuire il tipico colore del jeans slavato.
In base alla durata del trattamento il colore può variare dai toni scuri a quelli più chiari. Con i tipici contrasti del jeans usato.
• SAND BLASTING sabbiatura - i jeans vengono spruzzati con forti getti di sabbia, l’attrito che ne consegue scolorisce il denim creando contrasti mirati in funzione di dove si concentra il getto e dell’intensità del trattamento.
Sono jeans morbidissimi con un vero effetto used.
• BLEACHED candeggiato - il jeans viene lavato in macchine con additivi a base di ipoclorito o decoloranti , acquisisce un colore più azzurrato tendente al bianco quanto più viene prolungato il trattamento. Si riconosce dall’ inconfondibile odore di candeggina che spesso permane sul tessuto. Questo tipo di trattamento può essere applicato anche per mezzo di spennellate date manualmente su ogni jeans.
• DIRTY DENIM tessuto sporcato - i jeans dopo aver subito vari trattamenti di base come quelli sopra elencati, vengono posti ad una sovra tintura leggera che attribuisce loro un aspetto sporcato. Tipici e rinomati sono stati i lavaggi al tè o alla camomilla di fine anni novanta anche se oggi esistono differenti colorazioni che possono essere attribuite con questo tipo di trattamento.
• BURNED EFFECT bruciature - usando la fiamma ossidrica si bruciano punti ben precisi della superficie del jeans per conferire un look usato e tecnologico al tempo stesso.
• DENIM RESINATO O SPALMATO detto anche gommato - il tessuto viene trattato con resine speciali che rendono il denim quasi impermeabilizzato, si ha la sensazione al tatto di toccare una tela somigliante quasi al nylon. Hanno, alle volte, una discreta rigidità che si perde successivamente con i primi lavaggi in lavatrice.
• MOUSTACHE baffatura - viene eseguita con un primo processo di sfregamento con carta abrasiva in zone ben precise come il sotto tasche anteriori e dietro le ginocchia poiché sono i due punti in cui le articolazioni piegano la tela e in cui si creano scoloriture tipiche del jeans usato. Successivamente si utilizzano spazzole abrasive in ferro che riducono la differenza tra il baffo e il tessuto nuovo in modo da attribuire l’ aspetto del jeans usato il più naturale possibile; infine, ancora la carta abrasiva conclude il trattamento definendo le linee di demarcazione delle baffature. A volte si usa anche il laser per ottenere l’ effetto moustache. Il laser può attribuire con precisione anche molti altri degli aspetti tipici dell’ usato, scoloriture e contrasti vari su cosce o posteriore ma eleva il costo di lavorazione e solo i produttori più avanzati dispongono di tali macchinari.
"Ci sono persone che sognano di avere una grande piscina. A me succede con gli armadi." Audrey Hepburn
mercoledì 30 marzo 2011
domenica 27 marzo 2011
Come mi preferite???
Ho deciso di postare le foto dei vecchi matrimoni ai quali ho partecipato per farvi vedere i miei abiti, voi con quale mi peferite???
Matrimonio Massimo & Sara 2010
Abito e Stola - Class Roberto Cavalli
Matrimonio Marika & Vincenzo 2009
Abito Atos Lombardini
Matrimonio Micaela & Michele 2009
Abito Class - Roberto Cavalli
Matrimonio Chiara & Raffaele 2008
Tailleur Patrizia Pepe - Camicia Atos Lombradini
Matrimonio Francesco & Rosaria 2007
Abito e Stola Class - Roberto Cavalli
Matrimonio Zio Paul 2006
Abito e Giacchino Atos Lombardini
Fatemi sapere quale preferite.
Kiss xx Scarlett
Matrimonio Massimo & Sara 2010
Abito e Stola - Class Roberto Cavalli
Matrimonio Marika & Vincenzo 2009
Abito Atos Lombardini
Matrimonio Micaela & Michele 2009
Abito Class - Roberto Cavalli
Matrimonio Chiara & Raffaele 2008
Tailleur Patrizia Pepe - Camicia Atos Lombradini
Matrimonio Francesco & Rosaria 2007
Abito e Stola Class - Roberto Cavalli
Matrimonio Zio Paul 2006
Abito e Giacchino Atos Lombardini
Fatemi sapere quale preferite.
Kiss xx Scarlett
sabato 26 marzo 2011
Perchè niente accade due volte....
Cogliamo le occasioni al volo, divertiamoci a più non posso in qualsiasi momento e cerchiamo di stare sempre bene perchè niete accade mai due volte...
Quella serata improvvisata in discoteca dove qualcuno (la sottoscritta) è finita nel poratabagli...
Quella volta che giocammo a Tabù nella casetta di Nick e ci sono stati un pò di problemi a proposito di camini, barboncini, conigli, consigli e trombette che suonavano "Tu scendi dalle stelle"...
E quella cena dove Marina sta ancora cercando la salsiccia nella pasta e Zio Ciù i pesci nell'acquario...
Quella domenica a base di salsa, bachata e disco in tre, sul cubo...
E quel sacchetto di immondizia finito sulla macchina di un ignoto sfigato invece che nel bidone...
Quelle partite a poker nel garage di Pier con le birre a congelare...
Quel sabato sera dove ho dovuto pulire gli stivali da vomito non mio...
E quella serata "red passion" dove hanno dovuto pulire il "mio di vomito"...
Quel viaggio a Barcellona con sfilata e persone che prendevano fuoco...
Quei concerti per i bar dei "Learn to fly"...
E il Pellone di Zio Ciù per eccelenza...
Quella serata "Unica" con Coccoluto...
Quel messaggio di aiuto da una sconosciuta ad una fan di Twilight...
E la Grande Mela, Parigi, Firenze, Milano...
E i miei amici...
Quelli lontani, quelli vicini, quelli sempre pronti a sorregerti, quelli che misteriosamente compaiono quando più servono, quelli che ti fanno ridere, quelli che ti fanno alcolizzare, quelli che ti fanno incazzare (anche se per poco)...
Quelli che ti fanno stare bene!!!!
Quella serata improvvisata in discoteca dove qualcuno (la sottoscritta) è finita nel poratabagli...
Quella volta che giocammo a Tabù nella casetta di Nick e ci sono stati un pò di problemi a proposito di camini, barboncini, conigli, consigli e trombette che suonavano "Tu scendi dalle stelle"...
E quella cena dove Marina sta ancora cercando la salsiccia nella pasta e Zio Ciù i pesci nell'acquario...
Quella domenica a base di salsa, bachata e disco in tre, sul cubo...
E quel sacchetto di immondizia finito sulla macchina di un ignoto sfigato invece che nel bidone...
Quelle partite a poker nel garage di Pier con le birre a congelare...
Quel sabato sera dove ho dovuto pulire gli stivali da vomito non mio...
E quella serata "red passion" dove hanno dovuto pulire il "mio di vomito"...
Quel viaggio a Barcellona con sfilata e persone che prendevano fuoco...
Quei concerti per i bar dei "Learn to fly"...
E il Pellone di Zio Ciù per eccelenza...
Quella serata "Unica" con Coccoluto...
Quel messaggio di aiuto da una sconosciuta ad una fan di Twilight...
E la Grande Mela, Parigi, Firenze, Milano...
E i miei amici...
Quelli lontani, quelli vicini, quelli sempre pronti a sorregerti, quelli che misteriosamente compaiono quando più servono, quelli che ti fanno ridere, quelli che ti fanno alcolizzare, quelli che ti fanno incazzare (anche se per poco)...
Quelli che ti fanno stare bene!!!!
venerdì 25 marzo 2011
Il Dizionario del Jeans: ovvero cosa c'è da sapere sul nostro adorato capo di vestiario 2
La grammatura, ovvero il peso...
La grammatura è la prima cosa che conta di un jeans, perché la pesantezza corrisponde al numero di fili usati nella tessitura della tela e si misura in oncie.
I pesi della tela denim di più comune utilizzo sono:
15 oz: nella storia fu una delle prime tele utilizzate, impiegata principalmente come tela da lavoro. Particolarmente pesante, attualmente poco utilizzata.
13 e 14 oz: è la tela che identifica il vero jeans. Si presta ai lavaggi vintage perchè molto resistente.
11 e 12 oz: è la tela ad oggi più richiesta ed è morbida e confortevole. Questo tipo di tela se unita a lycra o elastane assume un aspetto maggiormente fashion. Indicata per i fit skinny o slim.
9 e 10 oz: tele principalmente utilizzate per i capi estivi. La ricerca degli ultimi anni ha permesso di produrre tele di ottima qualità che, nonostante la leggerezza permettono di realizzare lavaggi particolari e si prestano per fit particolarmente costruiti e complessi.
7 e 8 oz: la tela denim meno utilizzata per il jeans. Principalmente impiegata per la produzione di camiceria, inserti o capi dalla vestibilità morbida.
La grammatura è la prima cosa che conta di un jeans, perché la pesantezza corrisponde al numero di fili usati nella tessitura della tela e si misura in oncie.
I pesi della tela denim di più comune utilizzo sono:
15 oz: nella storia fu una delle prime tele utilizzate, impiegata principalmente come tela da lavoro. Particolarmente pesante, attualmente poco utilizzata.
13 e 14 oz: è la tela che identifica il vero jeans. Si presta ai lavaggi vintage perchè molto resistente.
11 e 12 oz: è la tela ad oggi più richiesta ed è morbida e confortevole. Questo tipo di tela se unita a lycra o elastane assume un aspetto maggiormente fashion. Indicata per i fit skinny o slim.
9 e 10 oz: tele principalmente utilizzate per i capi estivi. La ricerca degli ultimi anni ha permesso di produrre tele di ottima qualità che, nonostante la leggerezza permettono di realizzare lavaggi particolari e si prestano per fit particolarmente costruiti e complessi.
7 e 8 oz: la tela denim meno utilizzata per il jeans. Principalmente impiegata per la produzione di camiceria, inserti o capi dalla vestibilità morbida.
giovedì 24 marzo 2011
Il Dizionario del Jeans: ovvero cosa c'è da sapere sul nostro adorato capo di vestiario
FILATO E TESSITURA
Dalla fibra al filato
Il denim dei jeans è fatto interamente in cotone e generalmente si utilizza il cotone americano (cioè avete presente quello che raccoglie Rossella H'Oara in via col vento??) dalle fibre lunghe, fini e forti. Il cotone, raccolto sotto forma di fiocco, è riunito in balle che successivamente verranno pulite, districate ottenendo così miscele uniformi.
Dopodichè avviene l’operazione di cardatura, in cui le fibre vengono separate ed allineate in grossi cordoni che vengono tirati e ritorti per aumentare la coesione. Le singole fibre vengono separate in una centrifuga, e quindi ritorte in modo da formare un filo continuo.
Al termine della filatura, il filo viene raccolto su bobine di varia misura.
La tessitura
I tessuti si formano su un telaio dove ogni filo passa attraverso un occhiello, detto liccio, che può essere sollevato ed abbassato meccanicamente. Alzando alcuni licci si crea un’apertura fra i fili, attraverso la quale passa una navetta, che trascina il filo della trama. Un pettine poi batte sul filo della trama in modo da accostarlo a quelli precedenti e formare il tessuto. Nel denim si può notare un marcato effetto diagonale prodotto da telai con più gruppi di licci.
Dalla fibra al filato
Il denim dei jeans è fatto interamente in cotone e generalmente si utilizza il cotone americano (cioè avete presente quello che raccoglie Rossella H'Oara in via col vento??) dalle fibre lunghe, fini e forti. Il cotone, raccolto sotto forma di fiocco, è riunito in balle che successivamente verranno pulite, districate ottenendo così miscele uniformi.
Dopodichè avviene l’operazione di cardatura, in cui le fibre vengono separate ed allineate in grossi cordoni che vengono tirati e ritorti per aumentare la coesione. Le singole fibre vengono separate in una centrifuga, e quindi ritorte in modo da formare un filo continuo.
Al termine della filatura, il filo viene raccolto su bobine di varia misura.
La tessitura
I tessuti si formano su un telaio dove ogni filo passa attraverso un occhiello, detto liccio, che può essere sollevato ed abbassato meccanicamente. Alzando alcuni licci si crea un’apertura fra i fili, attraverso la quale passa una navetta, che trascina il filo della trama. Un pettine poi batte sul filo della trama in modo da accostarlo a quelli precedenti e formare il tessuto. Nel denim si può notare un marcato effetto diagonale prodotto da telai con più gruppi di licci.
mercoledì 23 marzo 2011
Il mio primo premio!!!!
>.< vedete il mio sguardo in visibilio???? Ecco, grazie!!!!! Sono veramente contenta del premio ricevuto dalle mie carinissime lettrici e debbo ringraziare soprattutto la dolcissima Letizia (http://teensrunway.blogspot.com/) per avermi investito di questa onorificenza
Adesso, ogni vincitrice, deve seguire tre semplici regole:
_ trovare 10 blog meritevoli del premio.
_ avvisare i blogger premiati
_ raccontare 10 cose di me che voi non sapete.
Le meritevoli del premio sono:
1) http://the-scarlett-rose.blogspot.com/
2) http://fashiondeliz.blogspot.com/
3) http://divinabagandbijoux.blogspot.com/
4) http://www.fashionteaat5.blogspot.com/
5) http://serenosekai.blogspot.com/
6) http://thehopeisntadream-giulia.blogspot.com/
7) http://www.fashiontnt.com/
8) http://ilrumoredeisilenzi.blogspot.com/
9) http://fashion-whatelse.blogspot.com/
10) http://theglamouravenue.blogspot.com/
E le 10 cose su di me che non sapete:
1) Leggo molto perchè penso che per leggere servano testa e cuore e mi piace coltivarli
2) Ho praticato danza classica per 14 anni e per 5 danza moderna ma adesso mi sono dedicata alla Kick Boxing.
3) Quando mangio non mi ferma nessuno, purtroppo!!!
4) Amo da impazzire il mio negozio e il mio lavoro, anche se fare la commerciante ed avere a che fare con il pubblico non sempre è picevole...
5) Adoro il mare della mia città Gaeta
6) Vorrei tornare per la 6° volta a Disneyland Paris, uno perchè adoro Parigi due perchè sono ancora una bambina alla quale piace giocare e divertirsi
7) Vorrei poter passare più tempo con gli amici, ma non si può avere tutto dalla vita
8) Il mio colore preferito è il verde e il turchese...
9)Adoro la musica rock e in particolare sbavo, letteralmente, per i MUSE
10)Sono in cerca di un amore romantico, che cada come un colpo di fulmine, dal cielo...
E adesso commentate tutti!!!! Grazie di <3
Adesso, ogni vincitrice, deve seguire tre semplici regole:
_ trovare 10 blog meritevoli del premio.
_ avvisare i blogger premiati
_ raccontare 10 cose di me che voi non sapete.
Le meritevoli del premio sono:
1) http://the-scarlett-rose.blogspot.com/
2) http://fashiondeliz.blogspot.com/
3) http://divinabagandbijoux.blogspot.com/
4) http://www.fashionteaat5.blogspot.com/
5) http://serenosekai.blogspot.com/
6) http://thehopeisntadream-giulia.blogspot.com/
7) http://www.fashiontnt.com/
8) http://ilrumoredeisilenzi.blogspot.com/
9) http://fashion-whatelse.blogspot.com/
10) http://theglamouravenue.blogspot.com/
E le 10 cose su di me che non sapete:
1) Leggo molto perchè penso che per leggere servano testa e cuore e mi piace coltivarli
2) Ho praticato danza classica per 14 anni e per 5 danza moderna ma adesso mi sono dedicata alla Kick Boxing.
3) Quando mangio non mi ferma nessuno, purtroppo!!!
4) Amo da impazzire il mio negozio e il mio lavoro, anche se fare la commerciante ed avere a che fare con il pubblico non sempre è picevole...
5) Adoro il mare della mia città Gaeta
6) Vorrei tornare per la 6° volta a Disneyland Paris, uno perchè adoro Parigi due perchè sono ancora una bambina alla quale piace giocare e divertirsi
7) Vorrei poter passare più tempo con gli amici, ma non si può avere tutto dalla vita
8) Il mio colore preferito è il verde e il turchese...
9)Adoro la musica rock e in particolare sbavo, letteralmente, per i MUSE
10)Sono in cerca di un amore romantico, che cada come un colpo di fulmine, dal cielo...
E adesso commentate tutti!!!! Grazie di <3
martedì 22 marzo 2011
Il capo che non può mancare nel guardaroba femminile 5
Il Jeans
Quando esci per comprarti dei jeans, sii carina con te stessa.
Se ne provi un paio che ti stanno male, non prenderlo come un fallimento personale. Levateli, rimettili in mano alla commessa ed esci dal negozio a testa alta, continuando a cercare. I jeans giusti sono come il ragazzo giusto: prima o poi, arrivano!
Anne Hathaway
Al contrario della credenza comune, i blue jeans non sono di origine americana ma italiana. In particolare, andrebbero iscritti di dovere all'anagrafe di Genova, dove vengono tagliati e cuciti, all'epoca delle repubbliche marinare, per soddisfare l'esigenza dei rudi lupi di mare di indossare panatloni comodi, adatti a essere strapazzati, rimboccati, bagnati e scoloriti dall'acqua salmastra. La stoffa arriva da Nimes ("de Nimes", in francese)e per questo viene denominata denim.
Consigli per gli acquisti
Il mercato dei jeans è ora come ora più florido che mai ed è diventato un passepartout per tutte le occasioni quindi è sufficiente saper scegliere quello giusto in quest'offerta sterminata: iniziate con l’analizzare la vostra figura. Fianchi abbondanti e pancia piatta? Potete osare i modelli a vita bassa (che minimizzano il problema)e leggermente scampanati a patto che li abbiniate a tacchi piuttosto alti. Avete un po’ di pancetta? In questo caso vietata la vita bassa, meglio optare per una vita “normale” e con gamba comoda, abbinata ad una maglia in jersey non attillata. Fianchi stretti e gambe magre? Osate pure i modelli super-attillati tipo leggins. Mi raccomando evitate le tasche posteriori troppo grandi o troppo piccole e posizionate in alto, tendono a far lievitare le dimensioni del fondoschiena.
Quando esci per comprarti dei jeans, sii carina con te stessa.
Se ne provi un paio che ti stanno male, non prenderlo come un fallimento personale. Levateli, rimettili in mano alla commessa ed esci dal negozio a testa alta, continuando a cercare. I jeans giusti sono come il ragazzo giusto: prima o poi, arrivano!
Anne Hathaway
Al contrario della credenza comune, i blue jeans non sono di origine americana ma italiana. In particolare, andrebbero iscritti di dovere all'anagrafe di Genova, dove vengono tagliati e cuciti, all'epoca delle repubbliche marinare, per soddisfare l'esigenza dei rudi lupi di mare di indossare panatloni comodi, adatti a essere strapazzati, rimboccati, bagnati e scoloriti dall'acqua salmastra. La stoffa arriva da Nimes ("de Nimes", in francese)e per questo viene denominata denim.
Consigli per gli acquisti
Il mercato dei jeans è ora come ora più florido che mai ed è diventato un passepartout per tutte le occasioni quindi è sufficiente saper scegliere quello giusto in quest'offerta sterminata: iniziate con l’analizzare la vostra figura. Fianchi abbondanti e pancia piatta? Potete osare i modelli a vita bassa (che minimizzano il problema)e leggermente scampanati a patto che li abbiniate a tacchi piuttosto alti. Avete un po’ di pancetta? In questo caso vietata la vita bassa, meglio optare per una vita “normale” e con gamba comoda, abbinata ad una maglia in jersey non attillata. Fianchi stretti e gambe magre? Osate pure i modelli super-attillati tipo leggins. Mi raccomando evitate le tasche posteriori troppo grandi o troppo piccole e posizionate in alto, tendono a far lievitare le dimensioni del fondoschiena.
sabato 19 marzo 2011
Da Mino
Cercando di scacciare questa tristezza che si insinua viscida come una serpe, la sera esco con chi, almeno pochi istanti, riesce a farmi sorridere e stare bene....
mmm... ... non mi ero accorta che sono veramente oscena in questa foto...
Cmq devo affitare un bravo fotografo!!!
Ecco Alex....
e lo sfondo che potete ammirare è il bagno della "Taverna di Mino"
Nicola che cerca in tutti i modi di rovinare questa foto che già non è il massimo
Ahhhhhhh, ma continua!!!!
Qui ce ne siamo accorte e gliene abbiamo dette quattro...
mmm... ... non mi ero accorta che sono veramente oscena in questa foto...
Cmq devo affitare un bravo fotografo!!!
Ecco Alex....
e lo sfondo che potete ammirare è il bagno della "Taverna di Mino"
Nicola che cerca in tutti i modi di rovinare questa foto che già non è il massimo
Ahhhhhhh, ma continua!!!!
Qui ce ne siamo accorte e gliene abbiamo dette quattro...
giovedì 17 marzo 2011
Il made in Italy festeggia l'unità d'Italia
Per festeggiare i 150 anni dell’Unità d’Italia tante sono le iniziative anche nel mondo della moda e Gherardini non manca l’occasione: propone un bauletto con coccarda tricolore in tessuto riciclato.
Altro marchio, altro omaggio ai 150 anni, la giacca City Time che celebra questa data storica con i dettagli del suo capo dalle linee classiche, come il bottone tricolore del taschino interno, una spilla-decorativa appuntata sul colletto e una coccarda con i colori della bandiera italiana sul polsino.
A Milano Moda Donna, Laura Biagiotti ha presentato una collezione autunno inverno 2011-2012 ispirata all’orgoglio nazionale a partire dai colori predominanti in passerella, il bianco, colore simbolo della casa, il rosso garibaldino e il grigio carbonaro. A conclusione della sfilata la stilista, assieme alla figlia, ha attraversato la passerella indossando la sciarpa tricolore che la accompagna da vent’anni per sentirsi a casa in qualunque posto si trovi.
Infine non poteva mancare uno dei marchi più noti dell’arte orafa italiana: Damiani che per l'occasione ha presentato una mini collezione in edizione limitata. L’anello Gomitolo, un classico modello della casa, viene ora riproposto con le tre fasce che si sovrappongono di colori differenti: smeraldi, diamanti e rubini riprendono il nostro tricolore.
lunedì 14 marzo 2011
La vita è troppo breve per indossare vestiti noiosi.
Abito in stile romantico.
Naf Naf
Giacca in tessuto Chanel.
Peperosa
Trench super chic.
Silvian Heach
Mini-abito in chambray con mega fiocco.
Fix Design
Questi saranno i miei prossimi acquisti!!!
PS ragazze perdonatemi se non riesco a caricare i miei outfit ma ho perso il cavetto della macchina fotografica e prima che la memoria mi assista nell'andarlo a comprare!!!!
venerdì 11 marzo 2011
Pre-festa della donna
Quest'anno con le feste ci è andata maluccio...
carnevale coincideva con la festa della donna, il 25 aprile con pasquetta e il 1° maggio è domenica... allora cosa inventare per delle pazze scatenate come noi che non ne hanno mai abbastanza di feste ed occasioni varie??? Sempice anticiparne una...
Pre-Festa della donna: Cena da "Rosso Margherita"
Annina ed io
Io e Anto
Ragazzuole per chi avesse altre foto della serata è pregato di farmele avere!!!!
:***
carnevale coincideva con la festa della donna, il 25 aprile con pasquetta e il 1° maggio è domenica... allora cosa inventare per delle pazze scatenate come noi che non ne hanno mai abbastanza di feste ed occasioni varie??? Sempice anticiparne una...
Pre-Festa della donna: Cena da "Rosso Margherita"
Annina ed io
Io e Anto
Ragazzuole per chi avesse altre foto della serata è pregato di farmele avere!!!!
:***
giovedì 10 marzo 2011
Tendenze 3
Romantico Pizzo
Il pizzo compare sulla scena del tessile intorno alla seconda metà del Cinquecento e, fino al Settecento, sarà utilizzato anche dagli uomini per jabot e polsini arricciati che fuoriuscivano dalle giacche.
Sarà l’inizio dell’Ottocento che vedrà il pizzo destinato esclusivamente alle donne, usato per abiti, giacche, velette, ombrelli, scialli e come guarnizioni di biancheria e accessori. L’amore per questo tessuto, così intrigante e malizioso, affonda dunque le sue radici in tempi assai lontani.
Per questa primavera/estate però gli stilisti lo rilanciano con la grazia immacolata e neo romantica che gli è propria. Che sia crochet, pizzo Valencienne, guipure, Chantilly, macramè o Sangallo non importa, ciò che conta è che sia l’affascinante pizzo.
Il pizzo compare sulla scena del tessile intorno alla seconda metà del Cinquecento e, fino al Settecento, sarà utilizzato anche dagli uomini per jabot e polsini arricciati che fuoriuscivano dalle giacche.
Sarà l’inizio dell’Ottocento che vedrà il pizzo destinato esclusivamente alle donne, usato per abiti, giacche, velette, ombrelli, scialli e come guarnizioni di biancheria e accessori. L’amore per questo tessuto, così intrigante e malizioso, affonda dunque le sue radici in tempi assai lontani.
Per questa primavera/estate però gli stilisti lo rilanciano con la grazia immacolata e neo romantica che gli è propria. Che sia crochet, pizzo Valencienne, guipure, Chantilly, macramè o Sangallo non importa, ciò che conta è che sia l’affascinante pizzo.
lunedì 7 marzo 2011
Tendenze 2
Look Militare
Se c'è un colore che è riuscito a imporre la sua presenza nelle collezioni PE 2011, è il verde militare.
L'angolo della fashionista: il verde militare impone uno stile sportswear o jungle. Nella vita di tutti i giorni, però, meglio evitare il total look: una giacca o una maglia verde militare sui jeans, oppure un pantalone (o una gonna) verde militare abbinato ad altri colori.
Se c'è un colore che è riuscito a imporre la sua presenza nelle collezioni PE 2011, è il verde militare.
L'angolo della fashionista: il verde militare impone uno stile sportswear o jungle. Nella vita di tutti i giorni, però, meglio evitare il total look: una giacca o una maglia verde militare sui jeans, oppure un pantalone (o una gonna) verde militare abbinato ad altri colori.
sabato 5 marzo 2011
Tendenze
Per quanto possa sembrare un modo di vestire eccentrico e stravagante, lo stile “animalier” o “jungle” in realtà è un classico della moda. Indossavano abiti maculati le dive degli anni ’50 come Ava Gardner, e continuano a sfoggiare stampe zebrate, leopardate e tigrate anche le celebrities di oggi. Certo, si tratta di uno stile difficile, che va dosato e abbinato con cura ed attenzione, per evitare che diventi troppo aggressivo, e quindi anche volgare.
Chi sceglie di vestire maculato lo fa di sicuro per apparire più sexy e seducente, ma è sempre sconsigliabile il “total look”, che rischia di ottenere l’effetto contrario. L’abbinamento migliore è con i colori neutri, ossia grigio, marrone e beige. Va benissimo, quindi, un cappottino maculato con maglia e pantaloni color grigio topo, oppure un abito corto zebrato con un coprispalla scuro. Via libera invece agli accessori: con le borse e le sciarpette si può osare, scegliendo modelli divertenti ed eccentrici. Le borse zebrate a sacco, per esempio, sono davvero simpatiche e riescono a rallegrare anche le giornate invernali più cupe. Molto chic anche gli stivali maculati, perfetti nelle occasioni in cui si desidera elegantemente stupire.
giovedì 3 marzo 2011
Il capo che non può mancare nel guardaroba femminile 4
Il Trench
Metti un trench, e all'improvviso ti senti Audrey Hepburn che passeggia lungo la Senna.
Michael Kors - Stilista
Come tutti i grandi classici, il trench ha i suoi alti e bassi. Ma non va mai fuori moda, nè conosce disagio di sentirsi fuori luogo.
Il modello più gettonato, in cotone pesante, con chiusura doppiopetto a dieci bottoni, profondo sprone dietro, cinghiette sui polsini e cintura da stringere in vita è il discendente diretto del cappotto dei soldati britannici.
L'angolo della fashionista
Il trench va portato un pò stazzonato e con la cintura annodata con apparente noncuranza in vita, mai allacciata con la fibbia. Very cool l'idea di annodarla dietro, tipo martingala (in questo caso l'impermeabile va indossato aperto).
In versione corta sta molto bene con i pantaloni superslim e i sandali con super tacco, tipo Sarah Jessica Parker in Sex and the City. Di sera promette un effettone da red carpet se lo si sceglie in satin nero.
Consigli per gli acquisti
La statura non è esattamente quella di una stanga? Meglio andare sul liscio. Evitando spalline, bottoni grandi, carrè voluminoso e maxilunghezze. Salutare per sempre il modello con cintura strizzata in vita, se quest'ultima non è esattamente da vespa e qualora il busto sia di dimensioni "concentrate".
Con il trench meglio accantonare le gonne svasate e optare per quelle a tubo.
Metti un trench, e all'improvviso ti senti Audrey Hepburn che passeggia lungo la Senna.
Michael Kors - Stilista
Come tutti i grandi classici, il trench ha i suoi alti e bassi. Ma non va mai fuori moda, nè conosce disagio di sentirsi fuori luogo.
Il modello più gettonato, in cotone pesante, con chiusura doppiopetto a dieci bottoni, profondo sprone dietro, cinghiette sui polsini e cintura da stringere in vita è il discendente diretto del cappotto dei soldati britannici.
L'angolo della fashionista
Il trench va portato un pò stazzonato e con la cintura annodata con apparente noncuranza in vita, mai allacciata con la fibbia. Very cool l'idea di annodarla dietro, tipo martingala (in questo caso l'impermeabile va indossato aperto).
In versione corta sta molto bene con i pantaloni superslim e i sandali con super tacco, tipo Sarah Jessica Parker in Sex and the City. Di sera promette un effettone da red carpet se lo si sceglie in satin nero.
Consigli per gli acquisti
La statura non è esattamente quella di una stanga? Meglio andare sul liscio. Evitando spalline, bottoni grandi, carrè voluminoso e maxilunghezze. Salutare per sempre il modello con cintura strizzata in vita, se quest'ultima non è esattamente da vespa e qualora il busto sia di dimensioni "concentrate".
Con il trench meglio accantonare le gonne svasate e optare per quelle a tubo.
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